I gatti sanno lo che ora è: spaccano il secondo. Se la merenda
è alle 17,00 loro iniziano a farsi avanti alle 16,30 in un crescendo di
miagolii insistenti e girotondi epilettici.
Alle 16,55 l’ansia sale e con quella anche il volume, di tre
tacche .
Alle 17,03 , per chi osasse fare l’esperimento, c’è solo da scappare
fuori casa, perché non viene lasciata altra via di fuga. Farebbe meno rumore la
sirena di un transatlantico. Il senso di disastro cosmico è totale.
Quando scatta l’ora legale in autunno, vaglielo a spiegare
tu che le 17 sono solo le 16. Mesi di contrattazioni in scalaggio sui 5 minuti a
rischio esaurimento nervoso, prima di adeguarsi.
Mangiare è una cosa seria, mica si può fare oggi sì domani
chi lo sa. E se passa qualcuno nel frattempo e si sbafa tutto il negozio di
crocchette? Che fai: stai lì a contare le formiche invece di approvvigionarti
il prima possibile?
E poi, finalmente in primavera, l’ora legale al contrario,
quella dove la pappa arriva prima dell’orario tanto accuratamente stabilito e
mantenuto con gran dispendio di energie. Eppure di questa imprecisione mai
nessun gatto si è lamentato.
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