Giornata mondiale del rinoceronte

rinoceronte-con-corno-amputato
Oramai non ci sono giorni a sufficienza in un anno per farne il: “… Day” e ci sono molte cose importanti a cui dedicare le giornate mondiali. Il “Rinoceronte Day” non è probabilmente tra queste. Però la giornata di oggi è anche dedicata a loro, e lei era Hope, un rinoceronte che diventato un’icona globale di resilienza, e che ha innescato processi i cui effetti sono arrivati a toccare l’umanità sotto vari aspetti, non solo quello della salvaguardia degli animali.

Hope, come accade a molti rinoceronti, era stata presa a fucilate dai bracconieri e lasciata a morire dopo che le era stato asportato il corno con un machete. Con il muso distrutto, era stata recuperata in fin di vita da Saving the Survivors, un’organizzazione sudafricana privata che si occupa della cura e della salvaguardia degli animali delle riserve.
Contrariamente alle aspettative, Hope è sopravvissuta quasi due anni, dopo l'incidente, nonostante la ferita sul muso non si sia mai completamente rimarginata, i rischi d’infezione per lei fossero altissimi, le sue possibilità di respirare ridotte, e nonostante abbia subito decine di anestesie potenzialmente mortali e decine di operazioni estremamente complesse e spesso fatte per la prima volta nella storia veterinaria.
È valso la pena investire così tante risorse per salvare un’animale insalvabile quando ci sono tanti umani da aiutare nel mondo?
Questo quesito morale è legittimo, ma è semplicistico e rischia di essere fuorviante. La domanda forse più proficua è: quanti esseri umani questo animale ha involontariamente aiutato, direttamente e indirettamente? La risposta potrebbe essere inaspettata: centinaia di migliaia.
Proprio perché si trattava di un rinoceronte, un animale a rischio estinzione, per giunta un caso disperato, case farmaceutiche e aziende di biotecnologia hanno cercato di salvarla per due anni, sperimentando nuove soluzioni per impedire infezioni e infestazioni di una ferita che in climi tropicali uccide praticamente qualunque essere vivente. Nuove “colle biotecnologiche” per la chiusura e la rimarginazione di ferite vaste sono state applicate, fino a metterne a punto una che funziona meglio di altre. Nuove tecniche di ricostruzione ossea hanno potuto svilupparsi. La resistenza al dolore e la pazienza di Hope hanno permesso di fissarle sul muso innumerevoli “maschere” di diverso materiale che le consentissero di respirare proteggendo la ferita, e che lei ha regolarmente rimosso, a volte in pochi giorni, fino ad “approvare” quella meno fastidiosa. Decine di chirurghi veterinari e studiosi di comportamento animale hanno fatto un’esperienza unica che potrà avere soltanto ricadute positive.
Infine, migliaia di persone hanno tratto ispirazione e conforto da questa storia, sentendo di contribuire non solo alla salvaguardia di una specie minacciata, ma anche al mondo “buono”, quello che sta con i più deboli, chiunque essi siano.
Hope ha aiutato e continua ad aiutare persone e animali; ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla conservazione e sulla lotta all’ignoranza superstiziosa come mai era successo in passato. Ha regalato speranza, è non è poco. Le sue immagini sono impressionanti, ma la sua storia lo è ancora di più.

Saving the Survivors sito. Storia di Hope in video https://www.youtube.com/watch?v=RpuHXqb8gb4

Loredana de Michelis

oroscopo-online-gatti

Nessun commento:

Posta un commento